PER LA COLAZIONE ALL'ALBA concediti una squisita Crepes Salata
Tre specialità selezionate per te...
Crepe salata
Prosciutto crudo, Gorgonzola e Patate
Prosciutto di Parma DOP, stagionato 24 mesi.
Formaggio Gorgonzola piemontese DOP.
Patate al vapore, preparate da noi, e condite al momento ed a piacere del cliente.
Crepe salata
Crema di radicchio, Gorgonzola e Pancetta
Radicchio rosso fresco, preparato da noi, cucinato al tegame.
Formaggio Gorgonzola piemontese DOP.
Pancetta arrotolata nostrana.
Crepe salata
Melanzane, Pomodoro e Parmigiano
Melanzane fresche, preparate da noi, cucinate alla griglia e poste in
olio extra vergine di oliva.
Pomodori freschi, tagliati al momento e conditi con olio extra vergine di oliva e, a
piacere, sale, pepe e origano.
Parmigiano.
Vieni a trovarci!
Siamo a BOLOGNA, in via San Felice, 93 - angolo Riva del Reno
L'ambiente basket dovette subito adottare Stefano Pillastrini, il PILLA, non
solo per la competenza precocemente dimostrata ma anche per la straordinaria
serietà. Per tutto il periodo che ebbe sotto tutela le giovanili
Fortitudo, la sua arma non fu solo il colloquio e la persuasione, ma anche
l'insonnia e, concretamente, una bicicletta. Il perché è
presto detto. Può sembrare comica l'immagine del Pilla a cavallo di
una Graziella (bicicletta), però lui andava velocissimo e sempre con
severo cipiglio. Con questi ragazzi in perenne ricerca di calorie non
prescritte dalle diete atletiche, crema, nutella e mascarpone, il Pilla
sfrecciava per san Felice alla ricerca di reprobi da recuperare e mettere in
riga. E non di rado questo accadeva di notte, quando i ragazzi scappavano di
camera alla ricerca di bomboloni e il Pilla piombava all'improvviso in
bicicletta come fosse Nembo Kid. < Ebbene sì, ci vado a letto
> diceva il ribelle Niro Locatelli < Ma poi dormo solo se
mi pare a me > E qui c'era l'incognita delle ragazze che
salivano nottetempo in Foresteria. E non c'era bici di Pilla che tenesse o
arrivasse in tempo.
L'epoca del Grande Caserta
Quando la squadra del Caserta approdava a Bologna, tra gli '80 e i primi del
'90 il Bombocrep di San Felice veniva messo a ferro e fuoco. Tenuti a freno
come poteva da un PILLA casertano alla rovescio, cioè piccolo e
magro, che veniva chiamato a gran voce PADRINO i giocatori, a titolo
propiziatorio nell'imminenza della partita, avevano preso l'abitudine ad
ogni trasferta di saltare la cavallina lungo tutto il locale. Proprio
così, dieci satanassi di due metri e passa che saltavano la cavallina
in 40 metri quadrati. Una volta anch'io provai ad invocare: " PADRINOO!!" Ma
l'occhiata assassina del personaggio, che evidentemente non gradiva di
essere scherzato da un polentone, mi fece desistere.
Le ragazze dicevano che i casertani erano i più bei giocatori di
basket d'Italia. Tra essi militava un certo Vincenzo Esposito.
Gli aneddoti raccontati da RENATO
L'ambiente basket dovette subito adottare Stefano Pillastrini, il PILLA, non solo per la competenza precocemente dimostrata ma anche per la straordinaria serietà. Per tutto il periodo che ebbe sotto tutela le giovanili Fortitudo, la sua arma non fu solo il colloquio e la persuasione, ma anche l'insonnia e, concretamente, una bicicletta. Il perché è presto detto. Può sembrare comica l'immagine del Pilla a cavallo di una Graziella (bicicletta), però lui andava velocissimo e sempre con severo cipiglio. Con questi ragazzi in perenne ricerca di calorie non prescritte dalle diete atletiche, crema, nutella e mascarpone, il Pilla sfrecciava per san Felice alla ricerca di reprobi da recuperare e mettere in riga. E non di rado questo accadeva di notte, quando i ragazzi scappavano di camera alla ricerca di bomboloni e il Pilla piombava all'improvviso in bicicletta come fosse Nembo Kid. < Ebbene sì, ci vado a letto > diceva il ribelle Niro Locatelli < Ma poi dormo solo se mi pare a me > E qui c'era l'incognita delle ragazze che salivano nottetempo in Foresteria. E non c'era bici di Pilla che tenesse o arrivasse in tempo.
Quando la squadra del Caserta approdava a Bologna, tra gli '80 e i primi del '90 il Bombocrep di San Felice veniva messo a ferro e fuoco. Tenuti a freno come poteva da un PILLA casertano alla rovescio, cioè piccolo e magro, che veniva chiamato a gran voce PADRINO i giocatori, a titolo propiziatorio nell'imminenza della partita, avevano preso l'abitudine ad ogni trasferta di saltare la cavallina lungo tutto il locale. Proprio così, dieci satanassi di due metri e passa che saltavano la cavallina in 40 metri quadrati. Una volta anch'io provai ad invocare: " PADRINOO!!" Ma l'occhiata assassina del personaggio, che evidentemente non gradiva di essere scherzato da un polentone, mi fece desistere.
Le ragazze dicevano che i casertani erano i più bei giocatori di basket d'Italia. Tra essi militava un certo Vincenzo Esposito.