PER CENA assapora le nostre gustose e nutrienti Crepes salate
Tre specialità selezionate per te...
Crepe salata
Pomodoro fresco, Brie e Speck
Pomodori freschi, tagliati al momento e conditi con olio extra vergine
di oliva e, a piacere, sale, pepe e origano.
Formaggio Brie francese.
Speck dell'Alto Adige IGP.
Crepe salata
Zucchine, Prosciutto crudo e Brie
Zucchine, preparate da noi al forno, tagliate a rondelle.
Prosciutto di Parma DOP, stagionato 24 mesi.
Formaggio Brie francese.
Crepe salata
Uovo, Brie e Pomodoro fresco
Uovo fresco, sgusciato al momento, alla coque o strapazzato (a
piacere).
Formaggio Brie francese.
Pomodori freschi, tagliati al momento e conditi con olio extra vergine di oliva e, a
piacere, sale, pepe e origano.
Pancetta arrotolata nostrana.
Vieni a trovarci!
Siamo a BOLOGNA, in via San Felice, 93 - angolo Riva del Reno
Ho già raccontato nella storia del Bombocrep come abbia approfondito
il mio apprendistato come crepiêre visitando la Francia in lungo e in
largo nell'estate del 1980 per rubacchiare metodi e ricette e per
confrontarmi sui sapori. Fatta la scoperta che in generale eravamo
meglio noi a Bologna e che il posto peggiore, in quanto a qualità,
era proprio Parigi, arrivai alfine alla patria delle crepes, la Bretagna
sulla costa atlantica. Fu nei dintorni di Saint Malo, in questo
scenario che con un pizzico di letteratura potremmo definire procelloso, che
io e la Luciana stringemmo amicizia con un "collega" anziano vestito come i
suoi compaesani pescatori d'altura, e corredato di pipa e tutto quanto, che
mi lasciò pasticciare nel suo laboratorio con padelle tradizionali di
ferro e di rame, con farine di grani integrali nere come la pece, uova d'oca
e forme di groviera. Alla fine gli dissi, nel mio francese scolastico :
< Vous êtes le seul français que je voudrais mettre en
concurrence, mais je serais résigné à terminer
deuxième ... Lei è il solo francese con cui accetterei una
sfida rassegnato ad arrivare secondo> Al che lui sputò
per terra (ebbene sì, proprio così, non è bello,
eravamo in una cucina e sputò per terra) poi disse : < Je ne
suis pas français, je suis bretonne!! > Io non sono
francese, io sono bretone!
Quando Djordjevic ruppe con Giorgio
Seragnoli
Nel 1994 La Fortitudo tesserava Aleksandar Djordjevic proveniente da Milano.
Si trattava del più grande play d'Europa e con lui la squadra doveva
fare il definitivo salto di qualità. Ma qualcosa dovette andare male
in società e i risultati non rispondevano alle aspettative. Una sera
dell'anno dopo, reduce, tra l’altro, dall'oro europeo della Serbia
Jugoslavia di Atene, Djordjevic era al Bombocrep con la faccia visibilmente
scura (avete mai visto la facciotta di un Serbo incazzato?) "Che cosa
c'è Aleksandar?", gli chiedo mentre gli preparo la crepes. "Scusami"
mi risponde lui " CE L'HO CON QUELL'UOMO COI BAFFI! ". E allora capii che
un'altra storia stava andando a compimento.
Chi non salta Fortitudo
è...è
Come ho già raccontato, il Bombocrep di San Felice è sempre
stato il terreno d'incontro di entrambe le tifoserie bolognesi. Una terra di
nessuno o, per meglio dire, una terra di tutti. Anche se, per la
prossimità della foresteria e della Furla, l'ago della bilancia
oscillò su quella parte cosicché, a volte, i virtussini
scherzavano: < Sì, lo sappiamo, questo è un covo
Fortitudo!>
Però, ci fu un giorno che i virtussini, in una bolgia infernale, si
presero il locale con tutte le truppe e al grido di < chi non salta
Fortitudo è! > E' una data che ci ricordiamo tutti, quella del
canestro da quattro di Danilovic.
Sono passati quasi vent'anni. Felice o funesto, ogni ricordo si porta dietro
il peso del tempo.
Gli aneddoti raccontati da RENATO
Ho già raccontato nella storia del Bombocrep come abbia approfondito il mio apprendistato come crepiêre visitando la Francia in lungo e in largo nell'estate del 1980 per rubacchiare metodi e ricette e per confrontarmi sui sapori.
Fatta la scoperta che in generale eravamo meglio noi a Bologna e che il posto peggiore, in quanto a qualità, era proprio Parigi, arrivai alfine alla patria delle crepes, la Bretagna sulla costa atlantica.
Fu nei dintorni di Saint Malo, in questo scenario che con un pizzico di letteratura potremmo definire procelloso, che io e la Luciana stringemmo amicizia con un "collega" anziano vestito come i suoi compaesani pescatori d'altura, e corredato di pipa e tutto quanto, che mi lasciò pasticciare nel suo laboratorio con padelle tradizionali di ferro e di rame, con farine di grani integrali nere come la pece, uova d'oca e forme di groviera. Alla fine gli dissi, nel mio francese scolastico : < Vous êtes le seul français que je voudrais mettre en concurrence, mais je serais résigné à terminer deuxième ... Lei è il solo francese con cui accetterei una sfida rassegnato ad arrivare secondo> Al che lui sputò per terra (ebbene sì, proprio così, non è bello, eravamo in una cucina e sputò per terra) poi disse : < Je ne suis pas français, je suis bretonne!! > Io non sono francese, io sono bretone!
Nel 1994 La Fortitudo tesserava Aleksandar Djordjevic proveniente da Milano. Si trattava del più grande play d'Europa e con lui la squadra doveva fare il definitivo salto di qualità. Ma qualcosa dovette andare male in società e i risultati non rispondevano alle aspettative. Una sera dell'anno dopo, reduce, tra l’altro, dall'oro europeo della Serbia Jugoslavia di Atene, Djordjevic era al Bombocrep con la faccia visibilmente scura (avete mai visto la facciotta di un Serbo incazzato?) "Che cosa c'è Aleksandar?", gli chiedo mentre gli preparo la crepes. "Scusami" mi risponde lui " CE L'HO CON QUELL'UOMO COI BAFFI! ". E allora capii che un'altra storia stava andando a compimento.
Come ho già raccontato, il Bombocrep di San Felice è sempre stato il terreno d'incontro di entrambe le tifoserie bolognesi. Una terra di nessuno o, per meglio dire, una terra di tutti. Anche se, per la prossimità della foresteria e della Furla, l'ago della bilancia oscillò su quella parte cosicché, a volte, i virtussini scherzavano: < Sì, lo sappiamo, questo è un covo Fortitudo!>
Però, ci fu un giorno che i virtussini, in una bolgia infernale, si presero il locale con tutte le truppe e al grido di < chi non salta Fortitudo è! > E' una data che ci ricordiamo tutti, quella del canestro da quattro di Danilovic.
Sono passati quasi vent'anni. Felice o funesto, ogni ricordo si porta dietro il peso del tempo.